Nonostante l’allarme aviaria di agosto, la produzione di polli in Emilia-Romagna non ha subito traumi. E’ quanto emerge dal rapporto sull’annata agraria 2013, segnata da un calo generale del 4% della produzione lorda vendibile (Plv).
Nel settore degli allevamenti si può parlare di un risultato quasi sorprendente. Subisce invece i colpi della crisi economica la carne bovina, sulla quale gravano i minori consumi, calati in media del 20%.
In generale, per gli allevamenti la produzione è stata a singhiozzo in quanto i suini erano partiti bene, con prezzi buoni fino a settembre e poi si è verificato il crollo in ottobre. Nel settore bovino da carne, soprattutto per i vitelloni, il mercato ha tirato nel primo semestre ed e’ calato molto in estate.
In decrescita risultata anche la produzione di latte alimentare, perché’ le frequenti piogge in primavera hanno ridotto la disponibilità di buon foraggio. Per il Parmigiano Reggiano, fino a ottobre si registrava una flessione attorno all’1% del numero di forme, con prezzi per il prodotto di dodici mesi in crescita rispetto all’inizio dell”anno.
In generale, dunque, per la prima volta dopo tre anni l’agricoltura dell’Emilia-Romagna fa registrare una battuta d’arresto rispetto al passato. Le cause sono una primavera troppo piovosa e bassi prezzi di mercato, che insieme all’aumento dei costi di produzione hanno mandato in rossoparecchie aziende agricole.