Pesticidi, ogm, Pac e sostenibilità ambientale i temi più caldi

All’appuntamento del 9 giugno le forze politiche arrivano con idee diverse sull’agricoltura. I partiti si dividono tra quelli che ritengono la sostenibilità troppo ideologica e chi sostiene che, senza protezione della natura, non possa esserci agricoltura.

Sicurezza alimentare, cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, tutela dell’ambiente e delle sue risorse: sono le sfide che l’agricoltura è chiamata ad affrontare per costruire un sistema alimentare sano per le persone e per il Pianeta.

Agricoltura, il percorso cronologico

Nel 2019, l’Unione europea, con la stesura del Green deal, ha messo l’agricoltura al centro della transizione ecologica con la strategia “Dal produttore al consumatore.

Nel 2021 è stata approvata la nuova Politica agricola comune, in vigore per gli anni 2023-2027 con l’intento, tra le altre cose, di rafforzare il contributo dell’agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell’Unione europea introducendo alcuni vincoli ambientali e destinando il 25 per cento dei fondi ai piccoli agricoltori con programmi ambiziosi dal punto di vista della conservazione degli ecosistemi. Miglioramenti purtroppo non sufficienti per gli ambientalisti, che ai tempi sottolinearono come la maggior parte delle risorse sarebbero state comunque distribuite a vantaggio di grandi gruppi agroindustriali e degli allevamenti intensivi, senza vincoli ambientali e con il rischio di greenwashing. 

Negli ultimi mesi la “questione agricola” è balzata in cima all’agenda europea in seguito alle proteste degli agricoltori, manifestando un disagio generato principalmente dalla troppa burocrazia, dai bassi profitti, dall’aumento del prezzo di carburante e fertilizzanti anche a causa dei conflitti bellici, dalla concorrenza a basso costo dei prodotti provenienti dai paesi extra Ue. 

Agricoltura, la visione dei gruppi politici candidati

L’8 e 9 giugno con le elezioni europee verrà eletto il nuovo Parlamento: sul tema agricoltura c’è una narrazione politica che privilegia la sicurezza alimentare e le esigenze degli agricoltori alla tutela ambientale; dall’altra parte c’è chi sostiene che, senza protezione della natura, non ci sia futuro per l‘agricoltura. Vediamo che cosa propongono i singoli Gruppi.

“Gli agricoltori e le loro imprese rendono unico il volto della nostra Europa rurale. Siamo orgogliosi di loro e siamo al loro fianco”, recita il manifesto del Partito popolare europeo (Ppe), che attualmente ha la maggioranza all’Europarlamento e a cui è associata Forza Italia, sostenendo come “protezione del clima, biodiversità e la conservazione sostenibile del paesaggio possano essere raggiunte solo con e non contro gli agricoltori”. Per giungere al traguardo della neutralità climatica entro il 2050, l’Europa non deve deindustrializzarsi ma, al contrario, deve fare in modo che la trasformazione a zero emissioni di CO2 possa essere raggiunta con successo attraverso le imprese. “È importante sostenere le nostre imprese – in particolare le Pmi, gli agricoltori e i pescatori – finanziariamente nella transizione e per trovare le migliori soluzioni per ridurre le emissioni globali”. E ancora: “Difendiamo il principio della neutralità tecnologica oltre che una politica basato sulla creazione di incentivi per le imprese e l’industria. Soprattutto nel settore dell’agricoltura e della pesca, gli obiettivi ambiziosi dovrebbero essere raggiunti con innovazioni tecnologiche, non con divieti”.

Gruppo dei conservatori e dei riformisti europei – Fratelli d’Italia: “Revisione della Pac e Green deal contro l’ideologia verde sfrenata”

Anche il Gruppo dei conservatori e dei riformisti europei (Ecr), a cui è associato Fratelli d’Italia, si schiera al fianco di agricoltori e pescatori: “Dobbiamo sfruttare il potere della scienza per guidare le politiche in agricoltura e respingere l’ideologia verde sfrenata. Sosteniamo un approccio equilibrato che rispetti il ruolo vitale dei nostri agricoltori e al tempo stesso promuova iniziative di sostenibilità”. Il partito si dichiara fermamente impegnato a condurre una revisione approfondita sia dell’attuale Pac che della strategia Farm to fork: “Ne abbiamo abbastanza della burocrazia della Pac e faremo dell’efficienza la nostra massima priorità. Il nostro obiettivo è promuovere la sostenibilità ambientale e sociale sostenendo al contempo i nostri agricoltori, le loro famiglie e le comunità rurali. Sul Geen deal il partito propone un approccio opposto a quello promosso dall’Ue negli ultimi cinque anni, ovvero quella che definisce una sostenibilità “reale”: “Sosterremo una strategia climatica più equilibrata e localizzata che non dimentichi la gente comune e dia priorità al benessere socioeconomico”.

Gruppo identità e democrazia

Nel manifesto di Identità e democrazia, in cui confluisce la Lega, non ci sono riferimenti all’agricoltura. Riportiamo il contenuto del programma elettorale della Lega che si dichiara “decisa a cancellare gli obiettivi irrealistici che sono stati assegnati al primo settore dal Green deal” e a “difendere la possibilità di utilizzo degli strumenti di difesa in campo per combattere le patologie delle piante”. Per la Lega, riguardo alla Pac è necessario “superare il farraginoso e burocratico sistema degli ecoschemi” tornado a interpretare i fondi come “sostegno al reddito” e non come “indennizzo per i costi della riconversione ambientale”.

I socialdemocratici

Per il gruppo dei socialdemocratici (S&D), il secondo attualmente più numeroso in Parlamento e a cui è associato il Partito democratico, la sostenibilità ambientale non può prescindere dalla giustizia sociale. “Sosteniamo una transizione giusta che bilanci la necessità di ridurre le emissioni di CO2 con quella di proteggere i posti di lavoro e garantire l’equità sociale. Questo approccio prevede investimenti in tecnologie e industrie sostenibili, il sostegno ai lavoratori e alle comunità interessate dalla transizione, nonché la promozione di un processo decisionale più democratico e partecipativo”.  Sulla politica agricola comune e la politica comune della pesca dell’Ue, il partito si impegna a garantire che diventino importanti strumenti per il clima e la sostenibilità, ritiene una misura chiave l’introduzione di una strategia di inquinamento zero per la qualità dell’aria e dell’acqua, che mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane, e una priorità il monitoraggio del suolo con l’obiettivo di risanare tutti i suoli dell’Ue entro il 2050.

I Verdi

Per il gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, a cui è associata l’Alleanza verdi e sinistra, la conservazione della biodiversità è fondamentale per la produzione alimentare. I punti chiave del manifesto per il settore agricolo sono: prendere un terzo del bilancio Ue speso oggi per l’agricoltura industriale e investire invece in un’agricoltura sostenibile; rendere il cibo sano più accessibile a prezzi equi sia per i consumatori che per i produttori; mantenere i gli ogm e i pesticidi pericolosi come il glifosato fuori dai campi; porre fine alla speculazione sul cibo che costringe le persone a soffrire la fame mentre i commercianti realizzano profitti record; tutela del benessere degli animali e la richiesta di porre fine delle pratiche di sfruttamento. Per il gruppo le alternative a ogm e pesticidi sono le pratiche agroecologiche che hanno già mostrato risultati come la gestione integrata dei parassiti con la rotazione delle colture e l’approccio non chimico alla gestione delle infestanti. Attenzione anche al benessere degli animali: il partito aveva ottenuto la creazione di una commissione d’inchiesta per indagare sui casi di crudeltà durante il trasporto di animali in Europa e, a seguito di tale indagine, la Commissione ha proposto nuove norme che saranno negoziate dopo le elezioni europee.

Renew Europe

“Siamo convinti che la nostra ambizione di prenderci cura del nostro ambiente naturale riducendo l’inquinamento e ripristinando la natura sia in linea con la nostra ambizione di creare un sistema alimentare sostenibile. Per noi questi obiettivi non sono in competizione tra loro”: è quanto proclama Renew Europe di cui fanno parte, per l’Italia, Azione, +Europa, Italia Viva. Il gruppo europarlamentare ha lanciato un piano d’azione per un’agricoltura europea sostenibile, competitiva ed equamente remunerata. Il documento definisce una serie di misure a breve termine per aiutare gli agricoltori a far fronte agli shock derivanti dal commercio globale, dall’aumento dei prezzi dell’energia e dagli oneri amministrativi. Indica inoltre la via da seguire in alcuni aspetti che destano preoccupazioni a lungo termine, come la capacità dell’attuale politica agricola comune di rispondere ai cambiamenti climatici e alle crisi di mercato, l’equa distribuzione del valore aggiunto all’interno della filiera alimentare e gli sforzi dell’Ue per risolvere le controversie commerciali con i paesi terzi. Al gruppo è chiara “l’urgenza di alleggerire gli oneri per agricoltori e imprese, pur rimanendo allineati agli obiettivi generali del Green deal”.

Sinistra Europea

Per il gruppo della Sinistra europea, di cui fa parte la Sinistra italiana, “la Pac deve essere trasformata eliminando progressivamente il suo sistema di allocazione dei fondi per superficie e reindirizzando i fondi verso un’agricoltura sostenibile rispettosa dell’ambiente e ad alta intensità di manodopera, con valore aggiunto ed equità sociale e giustizia attraverso l’agricoltura”. Il gruppo propone la remunerazione dei servizi ecosistemici ai piccoli proprietari terrieri per garantire la conservazione della biodiversità e compensare gli svantaggi degli usi consentiti, il sostegno alle cooperative sociali, catene corte di produzione per ridurre le emissioni, prezzi equi per produttori e consumatori regolando i margini della grande distribuzione, incentivi e programmi di sensibilizzazione per il passaggio a produzioni e diete vegetali, la garanzia di un paniere di frutta e verdura ad alto contenuto nutrizionale, di stagione e di produzione locale, con prezzo controllato e iva zero, la riduzione dell’importazione di soia e mais dal Sud del mondo per l’alimentazione animale. 

Il Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 stelle appartiene al gruppo dei partiti che non vogliono iscriversi a nessun gruppo politico. Il programma del partito propone tra le altre cose: il sostegno alla pesca artigianale come unico sistema di pesca che per le sue caratteristiche è in grado di garantire il rispetto dell’ecosistema marino; semplificazione e flessibilità della Pac con sostegno agli agricoltori che attuano pratiche sostenibili; contrasto ai pesticidi e agli ogm, contrasto agli accordi commerciali che svantaggiano gli agricoltori europei, tutela dei prezzi dei prodotti all’origine, serre bioclimatiche, agrovoltaico e intelligenza artificiale per innovare il settore.


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