E’ totalmente assente il riferimento al phase out dei combustibili fossili
A poche ore dalla chiusura della Cop28 di Dubai è arrivata la nuova bozza di documento finale proposto dalla presidenza di Sultan Ahmed al Jaber, per chiudere la conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Il testo verrà ora portato alla riunione plenaria per essere discusso ma ha già suscitato numerose reazioni, soprattutto per quanto riguarda il mancato riferimento al “phase out” dei combustibili fossili – abbandono totale, ma in un tempo congruo, chiesto in pratica da tutti.
Secondo quanto è emerso, la produzione e il consumo di combustibili fossili saranno ridotti entro il 2050 in linea con i pareri scientifici per restare nel solco degli 1,5 gradi di aumento della temperatura media globale. Il testo però evita di menzionare il phase out. Un altro elemento che salta all’occhio è lo scarso riferimento ai combustibili fossili. In un testo di oltre 11mila parole, infatti, il termine “combustibile fossile” viene utilizzato solo 3 volte: non abbastanza.
Le proteste più vigorose sono giunte ieri pomeriggio dai delegati degli stati insulari, che rischiano di essere sommersi dall’innalzamento delle acque. Ma si è fatta sentire anche l’inviata speciale per il clima della Germania, Jennifer Morgan, che ha assicurato che l’Europa è “estremamente unita” nel condannare il testo proposto dalla presidenza della Cop28, giudicandolo inaccettabile.
Preoccupazione tra ong e think tank
Fortemente negative tutte le reazioni di istituti di ricerca e organizzazioni non governative. Il testo è stato giudicato estremamente deludente, inquietante e non si avvicina neanche lontanamente al grado di ambizione che occorre garantire all’umanità. Al punto che Al-Jaber ha dovuto ammettere che c’è ancora molto lavoro da fare.
“Abbiamo fatto dei progressi ma abbiamo ancora molto da fare”, ha commentato il presidente della Cop28 Sultan al-Jaber, dopo la pubblicazione della nuova bozza di compromesso, giudicato in modo pressoché unanime come un testo deludente. “Dobbiamo ancora colmare numerose distanze – ha aggiunto l’emiratino nel corso di una sessione plenaria, ammettendo che “non c’è tempo da perdere. Dobbiamo arrivare ad un risultato che rispetti la scienza e che mantenga l’obiettivo degli 1,5 gradi a portata di mano”.
In linea teorica, la Cop dovrebbe chiudersi alle 11 di martedì 12 dicembre, ma è molto probabile che saranno necessari i “tempi supplementari”. E al-Jaber sa che non è affatto detto che basteranno.
La reazione degli Stati Uniti
“Il testo va rafforzato, anche sulla questione dei combustibili fossili”, ha detto il portavoce del segretario di stato degli Stati Uniti. “Abbiamo apprezzato lo sforzo di tanti per produrre un testo che bilanci la varietà degli interessi”. Allo stesso tempo vanno migliorati le sezioni dedicate a mitigazione e finanza. Quest’ultima in particolare contiene “inesattezze che vanno corrette”.