L’annuncio durante un summit con altre nazioni sudamericane. Non è chiaro quanto sarà capiente e se Lula rinuncerà ai combustibili fossili
Il Brasile intende proporre un fondo, definito “enorme”, per pagare la conservazione delle foreste tropicali al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Cop 28, che inizierà tra pochi giorni a Dubai. Il fondo riguarderebbe 80 paesi del mondo. Già l’anno scorso, durante i lavori della Cop, era stata annunciata l’istituzione di un fondo dedicato alla biodiversità e un altro per risarcire i danni causati dai cambiamenti climatici. Mentre uno dedicato alla conservazione delle foreste seguendo nuovi meccanismi di conteggio non era ancora stato proposto.
La foresta pluviale più grande del mondo
Un fondo dove incanalare le risorse dei paesi più ricchi a favore di quelle più povere, che faticano a sostenere economicamente i propri sforzi ambientali, tra cui la conservazione degli habitat naturali: una proposta molto in linea con il tema principale della Cop 28, cioè il risarcimento dei danni da parte del nord del mondo verso i paesi del sud a causa della crisi climatica. Il Brasile è la Nazione con la foresta pluviale più grande del mondo e all’interno del suo territorio nazionale si estende circa il 60 per cento della foresta amazzonica, considerata vitale per contenere gli effetti del riscaldamento globale e proteggere specie animali e vegetali uniche.
Secondo Reuters, la proposta non specifica ancora la capacità economica, mentre il governo ha annunciato di voler investire 120 miliardi di dollari in 10 anni per espandere le aree coltivate senza deforestare. Ciò che si sa è che il fondo non valuterebbe la conservazione delle foreste in termini di stock di CO2, come schemi esistenti, ma il valore sarebbe invece legato all’area forestale misurata in ettari.
La proposta internazionale di conservazione delle foreste sarà affiancata da un programma nazionale di riforestazione delle aree distrutte.
Lula, leader internazionale?
Poco dopo la sua elezione, il presidente Lula, in occasione del vertice delle Nazioni Unite sul clima Cop 27 dello scorso anno, aveva annunciato che “the Brazil is back”, cioè è tornato a essere un leader ambientale internazionale. A questa Cop, Lula dovrà aggiornare i presenti sui progressi che il Brasile sta ottenendo sui vari fronti ambientali, compresa la riduzione della deforestazione dell’Amazzonia negli ultimi 12 mesi. Il tasso di deforestazione ha raggiunto i livelli più bassi dal 2018. Il Brasile insieme agli altri otto paesi amazzonici in cui è inserita l’Amazzonia stanno anche discutendo una proposta di impegno comune per porre fine alla deforestazione entro il 2030, un obiettivo già approvato dal Brasile insieme ad altri paesi del mondo sulle foreste in generale. Correa do Lago ha detto che la proposta sta avanzando, ma non ha detto se l’accordo potrebbe essere annunciato alla Cop 28.