Alla fine le conseguenze degli scandali alimentari arrivano sempre, magari seguono la lunghezza burocratica dei tempi istituzionali ma possiamo essere certi della presenza degli effetti. Oggi l’indicazione obbligatoria dell’origine per la carne contenuta in prodotti come i piatti pronti è decisamente più vicina.
Alla fine le conseguenze degli scandali alimentari arrivano sempre, magari seguono la lunghezza burocratica dei tempi istituzionali ma possiamo essere certi della presenza degli effetti. Oggi l’indicazione obbligatoria dell’origine per la carne contenuta in prodotti come i piatti pronti è decisamente più vicina. L’assemblea dell’Europarlamento ha infatti appena approvato la richiesta di nuove regole con 460 voti a favore e 204 contrari.
La volontà dell’organo di Strasburgo è consequenziale all’operazione “trasparenza” richiesta dal 90% dei consumatori, a seguito dello scandalo del 2013 delle lasagne alla carne di cavallo. Dopo l’etichetta d’origine obbligatoria per la carne fresca o congelata di manzo, estesa da aprile 2015 a polli, maiali, pecore e capre, ora gli eurodeputati chiedono alla Commissione europea, con una risoluzione non legislativa, di attuare lo stesso sistema anche per la carne usata come ingrediente nei prodotti trasformati. Un’altra vittoria per la tutela dei consumatori.