Anche il Papa diventa green, con l’enciclica “Laudate si”.
Non poteva esserci migliore risposta da parte della Chiesa al gran parlare che si fa di sistemi integrati e sostenibili, per rassicurare i cittadini sul fatto che i Governanti si danno un gran da fare per garantire il permanere di un ambiente vivibile e sostenibile per tutti.
In contemporanea, nello stesso giorno della promulgazione dell’Enciclica papale, si svolgeva ad Expo un’altra manifestazione alla presenza di due first lady, le signore Obama e Renzi, per affermare,l’interesse della società civile al problema della fame del mondo e dell’alimentazione.
Papa Francesco ha tolto la scena a tutti con un documento che è molto più concreto di tanti regolamenti, leggi e convegni e ora tutti cercano di utilizzare le sue parole per trarne conferme delle proprie teorie. Si legge nel documento papale che il degrado ambientale colpisce soprattutto gli “esclusi”, e che sembra una “appendice”, nelle discussioni di tanti “professionisti, opinionisti, mezzi di comunicazione e centri di potere” lontani dalle aree interessate, “senza contatto diretto coni loro problemi”. Ma l’approccio ecologico “deve essere anche sociale”.
L’Enciclica di Papa Francesco è una miniera di insegnamenti e di moniti per tutti per cui la migliore presentazione ci sembra che possa essere fatta con le stesse parole del Papa.
Il richiamo a tutti indistintamente per affrontare la questione ambientale si ha leggendo che “Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’ di tempo a una riflessione sul nostro stile di vita e i nostri ideali”.
A conferma del legame tra natura e società, il Papa multimediale twitta dicendo che “Qualunque cosa sia fragile come l’ambiente rimane indifesa rispetto agli interessi del mercato divinizzato”, aggiungendo ancora che “l’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme”. Non manca l’accenno anche a problemi che potrebbero apparire tecnici, come quello dell’acqua, in quanto si legge sempre nella rete che “un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri”.
Si scende ancor più nel particolare con la frase “La riduzione dei gas di serra richiede onestà coraggio e responsabilità”. Quando il Papa parla del nostro pianeta e della terra, non lo fa in maniera astratta ma con parole che fanno sentire più che mai reale il problema della tutela di questo bene immenso.
“Siamo noi i primi interessati a trasmettere un pianeta abitabile all’umanità che verrà dopo di noi” e subito dopo conferma dicendo “La terra che abbiamo ricevuto appartiene a coloro che verranno” e “la terra è essenzialmente un’eredità comune i cui frutti devono andare a beneficio di tutti”. Forse le avanzate hanno perso di vista questi principi in quanto “Le comunità indigene non considerano la terra un bene economico ma un dono di Dio, uno spazio sacro”.
Papa Francesco è talmente preoccupato da affermare che “la terra nostra casa sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia” sollecitando così un sollecito e responsabile intervento dei Governanti.
Invertire il degrado ambientale e creare sviluppo sostenibile rende “indispensabile lo sviluppo di istituzioni internazionali più forti e efficacemente organizzate”. Lo afferma l’enciclica, in cui il Papa ricorda la proposta di Ratzinger di una Autorità politica mondiale”.
Ma proprio seguendo lo spirito francescano Papa Francesco non dimentica gli animali lanciando nella rete due messaggi molto forti: “E’ contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita” avvertendo però che “Il pensiero cristiano rivendica per l’essere umano un peculiare valore al di sopra delle altre creature”.