Toscana e Sicilia con il tasso più alto. Negli ultimi cinque anni balzo del 28%
Lo studio emerge sulla base dei dati Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 30 giugno sulle imprese straniere iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio.
La forte crescita della presenza di titolari stranieri è chiaramente in controtendenza rispetto alla riduzione generale del numero di imprese agricole condotte da italiani, fenomeno precipuo degli ultimi anni. Sono 20.175 le imprese agricole condotte da stranieri in Italia, distribuiti in maniera eterogenea sul territorio nazionale. Toscana e Sicilia sono le due regioni in cui l’incidenza è più rilevante.
L’agricoltura italiana è sempre più multietnica con la presenza, insieme a tanti contadini “vip” che hanno scelto le campagne italiane, anche di molti immigrati che dopo un’esperienza in qualità di lavoratore dipendente sono riusciti a diventare imprenditori e a raggiungere una vera integrazione sociale ed economica. Una presenza qualificante per il settore grazie all’esperienze di altre culture ma anche di nuove tecniche produttive e tipi di coltivazioni.
Un contributo che è arricchito da 362 mila lavoratori dipendenti provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura fornendo, secondo i dati registrati, il 32% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore nel 2022.
Il risultato è che viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola. La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia è quella rumena con 78.214 occupati, davanti a indiani con 39.021, marocchini con 38.051 che precedono albanesi (35.474), senegalesi (16.229), pakistani (15.095), tunisini (14.071), nigeriani (11.894,) macedoni (9.362), bulgari (7.912) e polacchi (7.449).
Si tratta soprattutto di lavoro stagionale con picchi di domanda nei periodi estivi della raccolta che sono garantiti grazie a lavoratori regolari provenienti da altri paesi perfettamente integrati che si fermano in Italia per qualche mese, tornando anno dopo anno con reciproca soddisfazione.