Nei mercati di riferimento dell’export italiano i numeri parlano di consumi superiori al già ottimo 2019.
Appassionato, giovane e donna, pronto a stappare anche fuori dai pasti. È questo il ritratto del consumatore attore della ripresa nei consumi di vino, dicono i dati Wine Intelligence presentati al wine2wine di Veronafiere.
Esaminati i sei mercati chiave per il vino italiano, e cioè Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svezia, Canada, Australia, si è dunque osservato come la frequenza di consumo di vino sia rimasta stabile e, in molti Paesi, addirittura in crescita rispetto ai livelli del 2019.
Qual è stata la dinamica portante, quindi? La moltiplicazione dei momenti per stappare a casa ha compensato il venir meno della maggior parte delle opportunità del fuori casa. E ciò grazie soprattutto ai consumatori tipici, le donne e i giovani, in particolare i Millennials, cosa che ha contribuito anche all’affermazione delle vendite nel canale e-commerce.
Il nettare, dunque, ha continuato a farsi interprete dei momenti della socialità, anche se vissuti a distanza, con una sorta di ‘effetto sostituzione’ dell’aperitivo, soprattutto tra i giovani.