Le Regioni del Mezzogiorno hanno preso atto delle raccomandazioni 

Secondo il Commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn ”le Regioni del Mezzogiorno hanno preso atto delle raccomandazioni della Commissione sulla riprogrammazione e la spendita dei fondi Ue. Bene la Campania e la Sardegna e anche altre realtà del Mezzogiorno, ma desta una certa preoccupazione che la Regione Sicilia non abbia capito bene il rischio che corre se non spende entro il 2013 i 600 milioni Ue più un miliardo di cofinanziamento nazionale. Le regole dicono che se non si spendono le risorse sono perse”.

La Presidenza della Regione Sicilia risponde quindi alle sollecitazioni di Hahn affermando che “al 31 dicembre 2011 risultano rispettati tutti gli obiettivi di spesa e di impegno necessari per evitare che la Sicilia perda le risorse comunitarie assegnate”.

La quota comunitaria da spendere entro il 2012, per evitare il disimpegno automatico, è di 606.308.846 euro; nel dicembre 2011 sono stati già certificati 443.431.377,60 euro. Un’ulteriore quota di risorse comunitarie pari a 224.879.837,89 euro è già stata spesa dai beneficiari finali. Nel sistema di monitoraggio risulta già registrato un avanzamento finanziario nel 2012 di 239.990.488,21 euro, per i quali sono in corso accurati controlli da parte dei Dipartimenti attuatori.

“Questo fa ben sperare – spiegano dalla Presidenza della Regione siciliana – per il superamento delle soglie, ancor prima della naturale scadenza. Infatti il pagamento dei beneficiari inseriti nel sistema ammonta ad oggi a 683.421.865,21 euro, suddivisi per i vari dipartimenti regionali. La Regione siciliana ha già accolto e inoltrato, a febbraio scorso, la proposta della Commissione e del ministro Barca di attuare il Piano di Azione e Coesione attraverso la rimodulazione del Programma, così come le altre Regioni del Mezzogiorno. L’approvazione, da parte della Commissione europea, permetterà un’ulteriore accelerazione della spesa”.

Nei primi mesi del 2012, la Presidenza della Regione ha emanato una serie di direttive per individuare eventuali responsabilità nella perdita e nell’uso non efficace dei fondi europei, con precisi meccanismi sanzionatori. La direttiva presidenziale prevede, infatti, un tavolo di valutazione sull’avanzamento della spesa e sui processi di qualificazione della stessa con cadenza bisettimanale a partire dal 27 febbraio scorso. Il monitoraggio, quindi, non sarà consuntivo, intervenendo cioè “a giochi fatti”, come in passato, ma e’ già partito e sarà costante. E cio’ anche per apportare alla programmazione e al sistema di governance i correttivi che si rendessero necessari.