Il Consiglio di Stato ha positivamente valutato il decreto legislativo, predisposto dal Governo in attesa di promulgazione, che attua la riforma dei Corpi di Polizia e l’accorpamento del Corpo forestale dello Stato all’interno dei Carabinieri.

Il parere è del 12 maggio e afferma che lo schema di decreto legislativo esaminato segna l’avvio di un processo di riorganizzazione delle Forze di polizia, volto a razionalizzarne l’impiego e valorizzarne le potenzialità evitando sovrapposizioni e dispendio di risorse. Si tratta, affermano i Magistrati, di un’opera di modernizzazione delle Forze di polizia, che appare quanto mai necessaria alla luce delle sfide del mondo contemporaneo.

Il Consiglio di Stato rileva che l’accorpamento del Corpo Forestale nei Carabinieri costituisce uno dei punti di maggior risalto dell’intero processo di riordino dei Corpi di Polizia, ma nello stesso tempo anche quello sul quale si sono appuntate le maggiori critiche e riserve. L’approvazione di principio del disegno legislativo è però senza alcuna riserva e condizionamento per cui le osservazioni formulate appaiono di natura puramente tecnica.

Nel parere si dà atto esplicitamente che la scelta risulta pienamente condivisibile, non soltanto perché l’Arma ha sviluppato e consolidato nel tempo competenze specialistiche in campo ambientale e agroalimentare, ma anche perché le stazioni del Corpo forestale vanno ad affiancarsi al già capillare reticolo dei presidi dei Carabinieri con prevedibili riflessi postivi sulla qualità e sull’intensità del controllo del territorio.

Inoltre, i reati in materia ambientale e agroalimentare sono spesso appannaggio della criminalità organizzata, sicché l’azione di contrasto non può che trarre beneficio dal più esteso coinvolgimento dell’Arma. Si dà atto che una delle maggiori obiezioni al provvedimento sono venute da coloro che ritenevano la norma una vera e propria soppressione del Corpo Forestale. Il parere del Consiglio di Stato precisa invece che non deve parlarsi di soppressione ma solo di trasferimento di funzioni ad altri corpi di polizia con relativo trasferimento del personale.

I magistrati del Consiglio di Stato ritengono che il riordino delle forze di polizia dovrebbe coinvolgere anche le Capitanerie di porto per alcune funzioni da essi svolte che li portano ad entrare in contatto con altri corpi di polizia. La parte apparentemente più critica del parere ma che si risolve solo in una raccomandazione riguarda la ripartizioni delle funzioni del Corpo forestale tra i vari corpi di polizia ed enti pubblici, che, se non fatta razionalmente potrebbe creare situazioni di sovrapposizione di funzioni o separazioni critiche.

In particolare ci si riferisce al soccorso in montagna e al contrasto alle violazioni in materia di commercio illegale della flora e della fauna in via di estinzione. Relativamente al primo si osserva che tra i compiti assegnati all’Arma è compreso il controllo del manto nevoso e la previsione del rischio valanghe, mentre al Corpo della Guardia di finanza è assegnato il compito del soccorso in montagna.

Ancor più rischioso è il passaggio delle competenze in materia di tutela delle specie in estinzione a ben tre organismi con rischio che la funzione venga depotenziata in termini di efficienza.

In particolare, con il decreto legislativo si attribuiscono:

– all’Arma i servizi di contrasto al commercio illegale, nonché il controllo del commercio internazionale e della detenzione di esemplari di fauna e flora, minacciati di estinzione, con la sola eccezione degli spazi doganali;

– al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il rilascio delle certificazioni per il commercio e la detenzione, nonché la tenuta del registro degli alberi monumentali,

– alla Guardia di finanza lo svolgimento dei servizi di controllo e repressivi negli spazi doganali.

Il parere del Consiglio di Stato, anche in questo caso suggerisce di far confluire l’intera funzione che peraltro deve anche rispondere a precisi obblighi internazionali, completamente nelle Dogane o in alternativa alla Guardia di Finanza.