L’Italia si piazza al terzo posto in Europa per consumo di pane (battuti solo da nazioni più popolose, come Francia e Germania), mentre è al quarto posto per consumi di prodotti della panificazione: pane, dolci, cracker, focacce.

I dati dell’Associazione Italiana Bakery Ingredients (Aibi) affermano che il mercato complessivo dei prodotti da forno nei Paesi Ue vale ben 137 miliardi di euro, di cui 73 relativi alla produzione di pane. Il pane fresco artigianale e’ comunque sempre molto presente sulle tavole degli italiani. L’Italia e’ in controtendenza rispetto all’Europa, nonostante la crisi dei consumi. Il pane artigianale costa di più ma viene preferito.

Intanto uno studio economico sui settori della panificazione e della pasticceria sarà presentato alla fiera di Rimini domenica 22 gennaio, tramite un’indagine su consumi e tendenze. Secondo la ricerca e’ aumentata la gamma di richieste dei consumatori che puntano su prodotti a valore aggiunto: “gluten free”, con farine particolari, con ingredienti diversi.

In questo senso e’ quindi possibile parlare di un rilancio del pane, inteso come prodotto che fa bene alla salute, che per i moderni consumatori comincia a tavola. Gli italiani però non rinunciano ai dolci, ma anche in questo caso chi si rivolge al panificatore cerca un prodotto fresco e di valore.

In funzione anti-spreco, si prediligono le monoporzioni e, per motivi dietetici, hanno sempre più successo le piccole grammature, ma non si rinuncia alla torta da ricorrenza e al prodotto legato alla festività.