“La conferma della volontà del Consorzio agrario di chiudere la sede di Lodi e di licenziare i 28 addetti in servizio presso l’unità produttiva di via Polenghi Lombardo rappresenta una notizia molto preoccupante, che porta con sé la grave perdita di un numero significativo di posti di lavoro e la prospettiva della cancellazione di una presenza storica in città, in un settore economico legato come nessun altro all’identità locale. Anche se dalle cronache di stampa non sembra di poter cogliere concreti margini per ridimensionare l’impatto di questa drastica manovra di dismissione, che sarebbe motivata da un profondo stato di difficoltà economica del Consorzio, cercheremo di verificare ogni possibilità, collaborando con le organizzazioni sindacali di categoria e con le rappresentanze aziendali dei lavoratori alla ricerca di una soluzione ragionevole.  Di sicuro, chiediamo ai vertici del Consorzio di spiegare dettagliatamente le loro pesanti scelte, che sono in aperto contrasto con le ipotesi valutate in questi anni nei numerosi confronti con l’amministrazione comunale, ipotesi che hanno sempre fatto riferimento alla necessità di un trasferimento della sede di Lodi in altra area della città, all’esterno del centro urbano, certo non di una sua chiusura”.

Lo dichiara il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, manifestando forte preoccupazione per le sorti dello stabilimento consortile nei pressi della stazione ferroviaria, di cui è stata annunciata la chiusura, con relativo licenziamento dell’organico di 28 addetti, nell’ambito di un piano di riduzione del personale che complessivamente coinvolge 63 dipendenti, con effetti anche sui livelli occupazionali delle sedi di Casalpusterlengo, Melegnano, Milano e Brianza.

“Ormai da anni il Comune ed i vertici del Consorzio agrario si stanno confrontando sul destino dell’area dello stabilimento di Lodi – ricorda Guerini – sulla base dell’esigenza, espressa dal Consorzio, di individuare una diversa collocazione, sempre entro i confini della città ma esterna al centro abitato, dato che quella attuale veniva considerata non più funzionale, sia per la forti interferenze con l’area residenziale in cui si trova, sia per l’inadeguatezza di alcune strutture, tra le quali il deposito. Su questi presupposti, si era giunti a delineare una riconversione dell’area, tramite lo strumento di un Piano Integrato di Intervento, ancora tutto da definire ma già previsto negli indirizzi di sviluppo urbanistico della città indicati nel nuovo Piano di Governo del Territorio. Annunciare ora la chiusura tout court, per giunta con il licenziamento di tutto il personale della sede di Lodi, cambia drammaticamente il quadro della questione, senza peraltro che questo drastico precipitare della situazione ci sia mai stato neppure vagamente comunicato. C’è quindi bisogno di chiarezza su questo aspetto, che è quello prioritario, perché in un quadro di già diffusa difficoltà economica e occupazionale la perdita di un’altra realtà produttiva e di decine di posti di lavoro rappresenta un duro colpo per la città. Confidiamo nella disponibilità dei vertici del Consorzio a sedersi attorno ad un tavolo, nel frattempo, per interessamento dell’assessore alle attività produttive Vittorio Codeluppi, abbiamo stabilito contatti con le organizzazioni sindacali e le Rsu, dichiarandoci pronti a sostenerne le richieste, a partire da un incontro che verrà programmato per i prossimi giorni”.