Bristol, Copenaghen e Francoforte sono le tre finaliste del concorso che premierà la capitale verde europea per il 2014.

Bristol, Copenaghen e Francoforte sono le tre finaliste del concorso che premierà la capitale verde europea per il 2014. Selezionate fra le 18 città candidatesi per l’edizione 2014, le finaliste sono state proposte da una giuria di esperti indipendenti che ha valutato i dati relativi a 12 parametri diversi:

• Contributo locale ai cambiamenti climatici globali;

Trasporto locale;

• Uso sostenibile del suolo nelle aree verdi urbane;

• Natura e biodiversità ;

• Qualità dell’aria locale;

• Inquinamento acustico;

• Produzione e gestione dei rifiuti;

• Consumo di acqua;

• Trattamento delle acque reflue;

• Ecoinnovazione e occupazione sostenibile;

Gestione ambientale delle autorità locali;

Efficienza energetica.

Dall’istituzione del premio nel 2010 quattro città sono state insignite del titolo di “Capitale verde europea”: Stoccolma è stata la prima vincitrice, seguita da Amburgo nel 2011, Vitoria-Gasteiz (Spagna), attuale detentrice del titolo, e Nantes, designata per il 2013.

L’8 giugno  è il giorno in cui Bristol, Copenaghen e Francoforte illustreranno alla giuria riunita a Bruxelles la loro visione, i piani d’azione, la strategia di comunicazione e la loro capacità di fungere da modello ispiratore per altre città. La giuria emetterà il suo verdetto alla cerimonia di premiazione che si terrà a Vitoria Gasteiz il 29 giugno.

Il premio “Capitale verde europea” insignisce una città all’avanguardia in fatto di soluzioni rispettose dell’ambiente per la vita urbana. Una giuria di esperti si avvale di 12 indicatori ambientali per valutare le città e le classifica in base al raggiungimento di elevati standard ambientali, al loro impegno per conseguire obiettivi sempre più ambiziosi per la tutela e lo sviluppo sostenibile,  e alla capacità di fungere da modello e di promuovere le migliori pratiche in altre città europee.

La giuria è composta da rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo, del Comitato delle regioni, dell’Agenzia europea dell’ambiente, dell’ICLEI – Governi locali per la sostenibilità, dell’Ufficio del Patto dei Sindaci e dell’Ufficio europeo dell’ambiente.