Le aziende familiari sono le protagoniste dell’agricoltura mondiale, un esercito di oltre 500 milioni da cui dipende la sicurezza alimentare mondiale e la sostenibilità ambientale in quanto forniscono l’80% dell’approvvigionamento alimentare in termini di valore.
A mettere in rilievo la forza delle imprese agricole familiari è il rapporto The State of Food and agricolture (Sofi) 2014 diffuso dalla Fao nella Giornata mondiale dell’alimentazione.

Del resto il 90% delle aziende agricole nel mondo, su un totale di 570 milioni, sono condotte da un individuo o gruppo familiare e si basano sul lavoro familiare. ”Sono le famiglie a sfamare il mondo – ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina – e per questo dobbiamo pensare delle politiche che sappiano innovare questo modello tradizionale, renderlo in grado di sostenere la sfida alimentare del futuro. E questo anche in Italia dove 9 aziende agricole su 10 poggiano sulla conduzione familiare, contribuendo al successo del made in Italy”.

Questo esercito di aziende familiari ha un ruolo chiave nella lotta alla fame – osserva la Fao – ma ”molte sono povere e a rischio sostentamento loro stesse”. Perciò serve il supporto di politiche pubbliche a favore dell’innovazione che le aiutino a diventare più produttive e sostenibili. I processi innovativi, spiega la Fao, possono riguardare nuove varietà di sementi, combinare le pratiche tradizionali agricole a nuove conoscenze scientifiche, applicare una nuova produzione integrata e pratiche post-raccolto o raffrontarsi con i mercati in modi più soddisfacenti sul fronte economico.

L’innovazione è il fattore chiave per assicurare più produttività alle piccole aziende che proprio su questo soffrono il gap rispetto alle grandi, mentre vincono il confronto rispetto al rendimento per ettaro, avendo modo di sfruttare più intensamente la superficie a disposizione. Le politiche pubbliche di supporto, osserva la Fao, sono necessarie in quanto la maggioranza delle aziende agricole mondiali sono proprio piccole. Le aziende inferiori a un ettaro contano per il 72% di tutte le aziende anche se controllano solo l’8% del terreno agricolo complessivo. Le aziende tra 1 e 2 ettari rappresentano il 12% e controllano il 4% delle superfici, mentre le aziende tra 2 e 5 ettari rappresentano il 10% e controllano il 7% del terreno coltivato.

Solo l’1% delle aziende in tutto il mondo ha dimensioni superiori ai 50 ettari ma controllano il 65% del terreno agricolo. Le aziende più grandi sono localizzate nei paesi a maggior reddito mentre nei paesi a basso o medio-basso reddito il 95% delle aziende ha una superficie sotto i 5 ettari. “Attraverso un sistema agricolo innovativo di supporto – conclude la Fao – queste imprese possono contribuire a trasformare l’agricoltura mondiale”.