Le rilevazioni sui dati tra gennaio e luglio di questo anno non sono incoraggianti ed il 2021 si prospetta piuttosto buio
Cresciuta anche la produzione di latte intero in polvere (+4,7% nel periodo gennaio-luglio 2020), del latte alimentare (+3,7%), dei formaggi (+2,0%), del latte scremato in polvere (+1,9%), del burro (+1,6%) e del latte concentrato (+0,7%). |
La Cina e la domanda globale influenzano in maniera consistente l’andamento dei prezzi dell’intero settore lattiero-caseario. L’incremento del 31% dell’export di burro verso la Cina e verso i principali Paesi importatori di Medioriente e Nord Africa, è essenziale a supportare il valore di mercato del latte e dei trasformati. |
Per quanto riguarda i formaggi, gli aumenti dei listini avvenuti nel corso dell’estate hanno consentito di riposizionarsi sui livelli medi dello scorso anno (circa 3 euro/kg sul mercato tedesco). Anche in questo caso a sostenere il mercato europeo è intervenuta principalmente la domanda extra UE. Le esportazioni UE sono aumentate, infatti, verso tutte le principali destinazioni (+11% nei primi sette mesi del 2020). |
La ripresa delle quotazioni dei principali derivati ha avuto risvolto positivo anche sul prezzo medio ponderato del latte alla stalla. Dopo aver raggiunto 32,6 euro/q in giugno, Ismea stima che il valore si sia progressivamente ripreso fino a raggiungere i 33,4 euro/q a settembre. |
Mercato nazionale |
La caduta dei prezzi dei formaggi grana italiani ha condotto il settore ad abbassare i contratti di fornitura all’industria, operato dagli allevatori della Lombardia (regione con maggiore produzione di latte in Italia e snodo per le trattative nazionali del mercato del latte), arrivando ad un prezzo di partenza del latte crudo di 36,5 cent/l nel mese di settembre, contro un valore 2019 di 41 cent/l misurato dodici mesi prima. |
Come specificato in precedenza, anche in Italia è riscontrabile un’eccessiva disponibilità di latte, che è stato immesso nel mercato anche attraverso i caseifici (+4% nel periodo gennaio-luglio) e per tramite dell’industria di trasformazione di grana e altri formaggi. Nonostante sia stata registrata una lieve ripresa nei mesi di agosto e settembre, dovuta alla riapertura estiva del canale Ho.re.ca, la situazione continua ad essere critica. |
Il 2021 preannuncia ulteriori ribassi dei prezzi, nonostante il contenimento dei costi di produzione. Infatti, il costo del carburante resta relativamente basso e i mangimi/materie prime sono al momento stabili. |
Dunque, produzione in aumento, come la distribuzione extra Ue ma nel contempo scendono i prezzi realizzati per i formaggi a pasta dura. Per altri formaggi della tradizione, come il Gorgonzola e il Provolone, è stata riscontrata una relativa stabilità. |