Il vincolo dell’imbottigliamento nella zona d’origine per tutelare la Grappa e garantirne l’autenticita’. E’ questa la proposta di AssoDistil, l’associazione degli industriali distillatori, espressa in occasione dell’assemblea annuale.

”La grappa rappresenta il fiore all’occhiello del nostro settore – ha affermato Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti dell’associazione – e per questo chiediamo di tutelarla con maggiore efficacia, serve un’armatura di ferro”.

Al riguardo, il Mipaaf ha gia’ depositato, quasi 18 mesi fa, la proposta di ‘‘scheda tecnica” relativa alla IG Grappa e, in attesa di risposte definitive da Bruxelles, Assodistil ribadisce le ragioni della sua scelta. La grappa e’ spesso commercializzata e trasportata allo stato sfuso per il successivo imbottigliamento. ”Ma il prodotto sfuso non e’ ancora adatto ad essere imbottigliato – ha spiegato Mazzetti – debbono essere effettuate alcune delicate operazioni per renderla idonea al consumo, che possono essere effettuate senza la necessaria competenza. Cio’ comporta il rischio che, al di fuori dall’Italia, il prodotto ne risulti snaturato sotto il profilo qualitativo”.

Ma soprattutto, ha aggiunto, ”il nostro timore e’ che la grappa allo stato sfuso sia miscelata con prodotti diversi e venduta al consumatore con la ben nota denominazione ”Grappa”, cui l’ Ue ha concesso lo status protetto di IG, Indicazione Geografica”.