Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, si è detto “impressionato” dallo studio dell’équipe francese di Gilles-Eric Séralini sugli effetti tossicologici di lungo termine dell’alimentazione con mais geneticamente modificato sui topi.

“Ho chiesto – ha risposto alle domande dei cronisti in una pausa del Consiglio Agricoltura a Bruxelles – di fare dei riscontri sullo spessore scientifico della ricerca, e ne ho parlato anche con i colleghi francesi. Tutti noi siamo in una fase in cui vogliamo capire bene la portata scientifica dello studio, che comunque mi pare oggettivamente importante e che non possa essere presa sottogamba”.

Per questo, Catania ha aggiunto che solleverà la questione “nei prossimi giorni” con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, perché si possa “andare un po’ più a fondo”. Di Balduzzi infatti, ha precisato il ministro, è la competenza principale.

“Siamo nella parte della tematica sugli Ogm di carattere squisitamente sanitario, non si tratta di coesistenza (di colture Ogm e non, ndr) o di contaminazione ambientale”, che competerebbero alle Politiche agricole.

“Forse l’approccio dell’Efsa (l’Autorità di sicurezza alimentare europea, ndr) su queste cose dovrebbe avere un respiro diverso… Mi dicono – ha proseguito Catania – che possono solo esaminare la documentazione fornita dalle imprese biotecnologiche, che comporta sperimentazioni su periodi relativamente brevi (tre mesi, in genere, mentre lo studio di Séralini è durato due anni, ndr).  Sulla filiera sanitaria credo che si debba fare di più: vista la rilevanza della questione e le implicazioni potenzialmente enormi per i consumatori ed i cittadini, penso sia doveroso andare fino in fondo“, ha concluso il ministro.