In Italia è ancora visto come un tabù, o, peggio, come una profanazione della tradizione alimentare del Bel Paese, ma in molte parti del mondo (soprattutto Asia, Africa) si mangiano normalmente insetti: locuste, grilli, cavallette ed altro.
In Italia è ancora visto come un tabù, o, peggio, come una profanazione della tradizione alimentare del Bel Paese, ma in molte parti del mondo (soprattutto Asia, Africa) si mangiano normalmente insetti: locuste, grilli, cavallette ed altro.
Un cibo nuovo, seppur antico, sicuro, nutriente, gustoso, che inizierà presto ad essere proposto in Italia, tanto che è attesa nel 2016 una nuova legge, attualmente in gestazione, che regolamenterà l’entomofagia.
Realtà o fanta-alimentazione? Difficile dirlo, per gli inventori della dieta mediterranea. Le nuove frontiere dell’alimentazione globale, di cui si è occupata anche Expo, saranno affrontate venerdì 9 ottobre al Parco Tecnologico di Lodi, con esperti della FAO e ricercatori italiani e internazionali.
La conferenza è organizzata da ItalBugs, un’associazione che è diventata una start up di ricerca scientifica del Parco Tecnologico di Lodi la cui attività è finalizzata all’estrazione di estratti e molecole attive da insetti per prodotti alimentari innovativi.
Di insetti edibili si è parlato, come anticipato, anche in Expo2015: i modelli di cibo sui quali l’umanità ha puntato non sono più sostenibili per la salute e l’ambiente. Da un lato si deve soddisfare la crescente richiesta alimentare dovuta all’incremento demografico (9 miliardi di persone nel 2050) e al cambiamento della dieta dei Paesi in via di sviluppo (più proteine animali). Dall’altro è essenziale diminuire il consumo delle risorse naturali a favore di una maggiore eco-sostenibilità agro-industriale.
Come conciliare queste esigenze? Come riuscire a proporre un modello alimentare sano e sostenibile con queste premesse? Il tema è straordinariamente attuale.
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