No alla realizzazione di un parco eolico sul Monte Peglia. Lo afferma il Consiglio provinciale di Terni che ha approvato all’unanimità un ordine del giorno relativo al progetto predisposto dalla Innova Wind Srl.

“Riconosciamo il valore sociale ed economico di nuove tecnologie che consentano la produzione di energia da fonti rinnovabili – dice il testo dell’ordine del giorno – ma che, al tempo stesso, siano in grado di preservare l’integrità paesaggistica e ambientale delle aree interessate. Tuttavia nel caso del progetto in questione entrano in gioco i valori paesaggistici della zona, l’impatto visivo e acustico delle pale, la notevole viabilità di servizio, la palese incompatibilità tra questi impianti e le strutture ricettive rurali (agriturismi, country house, ecc.) che hanno scommesso su caratteri ambientali ritenuti inviolabili, investendo risorse e creando economie”.

Il testo dell’ordine del giorno sottolinea come la società Innova Wind S.r.l. di Napoli abbia presentato in data 27 luglio 2012 alla Provincia di Terni istanza per il rilascio dell’autorizzazione unica volta alla realizzazione di un parco eolico sul Monte Peglia (articolo 12, comma 3°, del decreto legislativo n. 387/2003 e s.m.i.); Nello specifico, i progetti proposti riguardano una centrale eolica in loc. Poggio della Cavallaccia, nei Comuni di San Venanzo e Parrano (Terni) con otto aereogeneratori (tre nel territorio comunale di Parrano, cinque nel territorio comunale di San Venanzo) da 2,3 MW ciascuno (potenza complessiva 18,4 MW), e una centrale eolica in località La Montagna, nel Comune di San Venanzo con dieci aereogeneratori da 2,3 MW ciascuno (potenza complessiva 23 MW).

Gli aereogeneratori hanno altezza complessiva di 150 metri ciascuno e per ambedue le centrali sono previste fondazioni, strade di accesso, e opere di connessione alla rete elettrica nazionale (strade di servizio, cavidotti interrati, cabine di smistamento, stazione di trasformazione, elettrodotto aereo ad alta tensione 132 kV). E’ evidente che l’ipotesi di realizzare un parco eolico che prevede l’istallazione di 18 torri eoliche ognuna alta circa 150 metri su un territorio, quello del Monte Peglia, di particolare pregio sotto il profilo ambientale e paesaggistico, abbia sollevato non poche reazioni di protesta e di contrasto da parte dei sindaci interessati, delle numerose associazioni che hanno tra gli obiettivi la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, nonché da parte di comitati spontanei di cittadini residenti.

Il Monte Peglia, infatti, è una delle aree più pregiate del paesaggio dell’Umbria, a due passi da Orvieto e sovrastante la valle del Tevere; ricco di boschi e di fauna di particolare interesse, è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) ed è inserito nel Sistema territoriale di interesse naturalistico ambientale (S.T.I.N.A.) del Monte Peglia e Selva di Meana (legge regionale n. 29/1999 e s.m.i.). Attualmente i progetti sono in attesa di essere sottoposti alla procedura di Via, in quanto ancora non sono state fornite le integrazioni richieste dalla Provincia di Terni alla società procedente nell’ambito della Conferenza di Servizi sulla base delle osservazioni avanzate sia dai tecnici della Provincia, sia dagli altri soggetti presenti, rappresentanti dei Comuni e delle associazioni.

Gli elementi di contrarietà al progetto, sono stati ben circostanziati in una nota diffusa congiuntamente dai sindaci dell’Alto orvietano, nota riportata anche in un comunicato stampa del Pd provinciale, nella quale gli stessi hanno evidenziato l’incongruità tra il progetto e i valori paesaggistici della zona, l’impatto visivo e acustico delle pale, la notevole viabilità di servizio, la palese incompatibilità tra questi impianti e le strutture ricettive rurali (agriturismi, country house, ecc.) che hanno scommesso su caratteri ambientali ritenuti inviolabili, investendo risorse e creando economie.

Altra esaustiva presa di posizione proviene dall’associazione ecologista “Gruppo d’intervento giuridico” onlus che, come è possibile visionare in una nota pubblicata sul sito della medesima associazione, nota che si riporta integralmente, ha inoltrato (21 febbraio 2013), insieme a Mountain Wilderness, a tante altre realtà associazionistiche e a numerosi semplici cittadini, uno specifico atto di opposizione al rilascio dell’autorizzazione unica per le due centrali eoliche.

Vari i motivi per i quali è stata chiesta la dichiarazione di improcedibilità delle istanze;

a) la realizzazione di centrali eoliche è assoggettata al preventivo e vincolante procedimento di valutazione di impatto ambientale (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i), quindi è privo di senso rilasciare un provvedimento di autorizzazione unica (che – per sua natura – costituisce autorizzazione definitiva alla realizzazione e all’esercizio di un impianto produttivo di energia rinnovabile) in assenza di una procedura di Via conclusa positivamente;

b) nel verbale della conferenza di servizi del 17 gennaio 2013 indetta dalla Provincia di Terni, il Rappresentante dell’Unità operativa (U.O.) Beni Ambientali, Piani Comunali e Vas della Provincia di Terni ha espresso parere negativo in quanto “si ritiene che il progetto dovrà essere sottoposto a procedura di Via sia per la consistenza dell’impianto sia per la valutazione di altre criticità, evidenziando fin da oggi che, dal punto di vista ambientale il parco eolico, per la sua collocazione in un’area ad alta esposizione panoramica, con una percezione visiva del paesaggio molto alta, rappresenterebbe un forte impatto negativo, pertanto da non attuare in questo territorio”, ai sensi del Piano territoriale di coordinamento provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Terni (deliberazione Consiglio provinciale n. 150 del 14 settembre 2000 e s.m.i.). Analogo parere negativo è stato espresso dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Umbria;

c) i progetti di centrali eoliche sono ricompresi fra delle aree proposte dalla Provincia di Terni come siti non idonei all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con delibera Giunta provinciale n. 195 del 14 ottobre 2011, in quanto trattasi di siti ad alta esposizione panoramica, con una percezione visiva del paesaggio ben oltre i 20 chilometri di raggio considerati nei progetti;

d) si tratta di un’area S.T.I.N.A., quindi area di particolare interesse naturalistico-ambientale dove “sono consentiti solo interventi che non alterino l’equilibrio dell’ambiente naturale esistente” (art.16 della legge regionale n. 26/1989 e s.m.i.);

e) lo stesso Comune di San Venanzo ha espresso parere negativo, con deliberazione Giunta comunale n. 19 del 23 gennaio 2013;

f) quantomeno parte dei terreni interessati appartengono al patrimonio indisponibile della Regione Umbria. Tutto ciò premesso, il Consiglio provinciale di Terni, scindendo le competenze strettamente tecnico-giuridiche svolte dalla Provincia di Terni, attinenti esclusivamente ad aspetti normativi e procedurali, dal ruolo istituzionale di ente di area vasta rappresentativo delle istanze provenienti dai vari territori e facendo proprie le critiche mosse dalle varie associazioni e comitati di cittadini nei confronti dei progetti delineati in premessa, anche alla luce delle dichiarazioni di ferma contrarietà politica espressa sia dal Partito democratico provinciale che dal Consigliere regionale Galanello in una sua interrogazione all’assessore regionale, ha quindi dichiarato la propria ferma contrarietà alla realizzazione di un parco eolico sul Monte Peglia così come proposto ed ipotizzato dalla società Innova Wind S.r.l., pur riconoscendo il valore sociale ed economico di nuove tecnologie che consentano la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma che, al tempo stesso, siano in grado di preservare l’integrità paesaggistica e ambientale delle aree interessate.