Dopo il Chianti, anche il Prosecco. 

L’Italia intende valorizzare al massimo i propri gioielli di famiglia candidandoli a Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. E’ molto recente, infatti, la candidatura delle Colline del Prosecco. L’annuncio viene direttamente dal presidente della Regione Veneto, Zaia, che ha presentato un protocollo d’intesa tra l’amministrazione regionale e i 28 Comuni dell’area compresa tra Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso.

L’accordo è la prosecuzione del percorso iniziato oltre sei anni fa. La chiusura dell’iter richiederà poi, nel migliore dei casi almeno tre anni. Particolare di rilievo, la candidatura non e’ del Prosecco ma del territorio e della sapienza dell’uomo.

Secondo Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene – Prosecco superiore, si tratta di una candidatura culturale.  “Il nostro obiettivo, ha dichiarato, è valorizzare quello che le generazioni passate hanno fatto per consegnarlo alle generazioni future, assicurando che la tutela sarà dinamica e che quindi non mettiamo i territori sotto una campana di vetro”.