Raccolta in crescita ed aziende, in vari punti della filiera, in crescita esponenziale. L’anno del foodtech è stato sensazionale.
Nonostante l’anno davvero particolare il food non ha smesso di attrarre investimenti, segno che il matrimonio tra cibo e tecnologia è destinato a funzionare. Il settore è in crescita del 42% anno su anno e, nonostante la pandemia, non conosce crisi e raccoglie, nel 2020, ben 17 miliardi di euro di investimenti. E’ la risultante del Foodtech ad opera di “The State of Global Foodtech Report“, un rapporto internazionale realizzato da Talent Garden, piattaforma per la formazione digitale e l’innovazione nata in Italia nel 2011, e Forward Fooding, piattaforma dedicata all’industria agroalimentare nata per favorire in particolare l’innovazione nel settore del foodtech, in partnership con Accenture, Unilever e Var Group. Secondo il rapporto, a livello globale, l’ecosistema foodtech conta 5.300 realtà che vi operano.
Tra i settori del foodtech, l’AgriTech, insieme di servizi e tecnologie che mirano ad aumentare l’efficienza e la sostenibilità dell’agricoltura e dell’allevamento – è di gran lunga la più popolata in termini di numero di aziende (più di 1.500), in quanto mercato più “maturo”.
Dal punto di vista dei finanziamenti, il settore del Food Delivery, è quello che ha attirato oltre il 48% degli investimenti totali (31,5 miliardi di euro), principalmente guidato da un numero di aziende come Delivery Hero (più di 4,2 miliardi di euro raccolti) o Deliveroo (1.3 miliardi di euro) e da alcuni exploit in borsa come Doordash che, con la quotazione in borsa delle scorse settimane, ha raggiunto un valore di 50 miliardi di dollari, quarto Ipo più forte di tutti i tempi.
I Next-gen Food & Drinks – categoria che include tutti il cibo del futuro (gli ingredienti alternativi come carne a base vegetale, prodotti a base di insetti, prodotti a base di funghi, cibi e bevande) funzionali e sostituti dei pasti – seguono l’esempio (6,2 miliardi di euro raccolti nel 2020), trainati dalla crescita esponenziale dal settore delle proteine alternative che ha registrato investimenti per oltre 2,4 miliardi di euro nell’ultimo anno, crescendo a un CAGR esponenziale del 81% dal 2018.