La situazione green economy in Italia è certamente migliorata ma la verità è che stenta a raggiungere una dimensione di massa, poiché incontra ostacoli di diversa natura sul proprio cammino. Cibi a chilometro zero, prodotti biologici e stagionali, packaging alimentari compostabili o biodegradabili: la salvaguardia del pianeta passa anche dalla tavola e questo ormai gli italiani lo sanno.
La situazione green economy in Italia è certamente migliorata ma la verità è che stenta a raggiungere una dimensione di massa, poiché incontra ostacoli di diversa natura sul proprio cammino. Cibi a chilometro zero, prodotti biologici e stagionali, packaging alimentari compostabili o biodegradabili: la salvaguardia del pianeta passa anche dalla tavola e questo ormai gli italiani lo sanno. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, domani, Supermercato24, il marketplace della spesa online, ha analizzato i consumi degli italiani e li ha invitati a riflettere sulle proprie abitudini di acquisto.
Se il 20% degli intervistati non attribuisce grande importanza alla sostenibilità di un prodotto al momento di fare la spesa, la maggior parte la pensa diversamente. Il 15%, infatti, conferma di aggiungere al carrello solo cibi e brand con un basso impatto ambientale e alti standard green, mentre poco meno di due terzi (63%) spiegano di apprezzare molto prodotti e aziende alimentari eco-friendly, ma di non sceglierli sempre al momento della spesa.
Ma se la consapevolezza non manca, quali sono gli ostacoli? Il più significativo è il prezzo dei prodotti green (51%), giudicato troppo alto, seguito dalla difficoltà a individuare chiaramente i prodotti sostenibili (28%) a causa di etichette poco chiare o di scarsa conoscenza dei valori e dei processi produttivi di un’azienda.
Ma è vero anche che si può partire dalla scelta di alimenti di stagione e prodotti locali. Un piccolo gesto per aiutare a ridurre le emissioni causate da lunghi trasporti. I dati raccolti sono incoraggianti: quasi un quarto (23%) degli italiani conferma di non acquistare mai prodotti fuori stagione, mentre il 62% afferma di preferire alimenti di stagione, anche se confessa di non basare la propria scelta unicamente su questo aspetto. La grande maggioranza degli italiani è quindi un passo avanti sul cammino della sostenibilità.
Guardando alla provenienza dei prodotti in vendita, oltre un terzo (34%) dei rispondenti ha inoltre confermato di scegliere solo prodotti italiani, possibilmente della propria regione, mentre uno su due (52%) ha spiegato di dare priorità ai prodotti Made in Italy, anche se a volte acquista anche al di fuori dei confini nazionali.
Quando si tratta di una spesa davvero consapevole, anche il packaging deve essere messo sul piatto della bilancia. Tuttavia, la percentuale di chi ammette di scegliere solo prodotti con imballaggi ridotti, facilmente riciclabili o realizzati con materiali riciclati è ancora ridotta (14%), ma è incoraggiante il numero di chi afferma di dare la precedenza a prodotti accompagnati da imballaggi sostenibili, anche se non sempre li sceglie (45%). Rimane però consistente anche la fetta di chi confessa di non prestare attenzione al packaging durante la spesa (34%).
Anche prediligere prodotti biologici, coltivati senza l’uso di pesticidi, è un modo per rispondere all’SOS lanciato dal pianeta. In questo campo la consapevolezza degli italiani cresce a vista d’occhio: la spesa per prodotti biologici è aumentata addirittura del 50% su base annua. A trainare i consumi sono soprattutto frutta e verdura. I principali ingredienti della macedonia biologica preferita dagli italiani sono le banane, seguite dai limoni. Chiudono la top 3 le zucchine.
Dopo il reparto ortofrutta, gli amanti del bio si danno appuntamento al banco del fresco. La classifica delle categorie di prodotti biologici più acquistati prosegue infatti con uova, yogurt – capitanato da quello greco, bianco e senza grassi, che risulta il più popolare in tutta la penisola – latte e bevande vegetali. E se, per quanto riguarda queste ultime due categorie, a Verona e Venezia è un vero testa a testa, a Milano e Ravenna il latte fresco batte a mani basse le bevande vegetali. Tra queste ultime nello Stivale spopolano soprattutto quelle alla soia, seguite da quelle a base di riso.
I carrelli della spesa di tutta la penisola accolgono sempre più frequentemente prodotti biologici, ma a trainare il trend è la provincia di Pesaro e Urbino, dove il 5,9% della spesa effettuata su Supermercato24 riguarda proprio alimenti bio. Qui a farla da padrona è soprattutto il burro bio.
Gli alimenti che vengono sprecati più spesso non sono solamente i freschi: se è vero che in pole position compaiono frutta e verdura (57%), seguiti da latte e yogurt (12%), in terza posizione si trovano scatolame e prodotti a lunga conservazione (8%), la cui shelf-life non è breve…ma nemmeno infinita. Il marketplace ha quindi chiesto agli italiani quali accortezze si potrebbero adottare per evitare di riempire il bidone della spazzatura di cibo non utilizzato e oltre un terzo (34%) si è ripromesso di preparare la lista della spesa pianificando in anticipo i pasti. Nel caso anche questo non dovesse bastare, un quinto (21%) intende ricorrere al congelamento dei cibi che non vengono consumati nell’immediato, mentre il 19% pensa di ingegnarsi in cucina, utilizzando per nuove preparazioni avanzi o eventuali scarti: via libera allora alla creatività, tra golose polpette e brodo realizzato con i resti delle verdure affettate per altre occasioni. Il 10% si ripromette, infine, di fare del suo meglio per resistere alla tentazione di acquistare prodotti che non servono, mettendo nel carrello solo ciò di cui ha realmente bisogno, senza lasciarsi condizionare dalle voglie passeggere.