Il resveratrolo contenuto in vino rosso e cioccolato fondente non aiuterebbe a prevenire le malattie cardiovascolari. Secondo quanto riportato nello studio presentato dai ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine, verrebbe sfatato il “mito” sui miracolosi effetti di questo particolare antiossidante, non efficace come invece finora ritenuto.

Lo studio USA ha visto coinvolti 783 partecipanti di nazionalità italiana, residenti in Toscana, tutti senza un regime dietetico specifico, ma la cui dieta giornaliera includeva il consumo di vino rosso, cioccolato fondente e mirtilli rossi. Alimenti ricchi di resveratrolo, ritenuto da molti studi un elemento fondamentale nella lotta contro patologie cardiache, invecchiamento, patologie tumorali e ictus.

Quello che sostengono invece i ricercatori è che il resveratrolo a tutti gli effetti risulti inefficace per il raggiungimento di tale obiettivo. Come ha spiegato il prof. Richard D. Semba, oftalmologo presso l’istituto statunitense:” la storia del resveratrolo sembra una di quelle montature che riguardano i benefici per la salute che non reggono alla prova del tempo. Il pensiero era che certi cibi fossero buoni solo per il loro contenuto di resveratrolo. Non abbiamo riscontrato nulla di tutto questo. Durante la ricerca sono stati raccolti i campioni di urine, prodotti nelle 24 ore, dei volontari (tutti over 65). Analizzandone i risultati con uno spettrometro di massa gli studiosi hanno poi riscontrato come non vi fosse alcune relazione tra i livelli di resveratrolo e l’incidenza di patologie cardiache o tumorali”.

Un fattore che però non deve indurre a non consumare tali alimenti, conclude il prof. Semba, “in quanto sembra aiutino comunque, in altri modi ancora da identificare, nella protezione del cuore”. I benefici, se ci sono, potrebbero provenire da altri polifenoli o differenti sostanze presenti in questi cibi. “Si tratta di alimenti complessi e tutto quello che sappiamo dal nostro studio è che i loro benefici non sono probabilmente dovuti al resveratrolo”.