Alta la concorrenza del tarocco e dei bassi prezzi praticati all’interno delle catene della grande distribuzione.

Buone notizie per l’oro verde, prodotto di punta del made in Italy. C’è ancora speranza per il made in Italy, nonostante l’alta concorrenza del tarocco e dei bassi prezzi praticati all’interno delle catene della grande distribuzione. Secondo un’indagine che l’azienda olearia Pietro Coricelli ha commissionato alla Doxa, al fine di indagare il comportamento e la conoscenza sul tema dell’olio, il 72% degli italiani consuma più di 1 litro di olio al mese, il 44% dispone di 3 bottiglie di olio contemporaneamente, il 98% dichiara di avere in casa olio extra vergine, 68% olio di semi e il 18% olio di oliva.  La spesa media per l’acquisto di un litro d’olio si attesta su €5,5.

La ricerca, presentata a Olio Officina Festival durante la “Tavola Rotonda…a tavola”, è stata realizzata su un campione di consumatori italiani appartenenti alla community Doxa Roamler, e mette in risalto come il prezzo rimanga centrale (54% sceglie in base al prezzo/promozioni)  per i consumatori che acquistano al supermercato, il 58% degli intervistati. Non solo, ma tra questi ben il 35% risulta sensibile all’estetica del packaging mentre l’80% studia le etichette per distinguere le diverse tipologie di olio extra vergine presente sugli scaffali.

Per quanto riguarda la cultura dell’olio, il 76% degli intervistati dichiara di leggere l’etichetta, ne considera molto importante (68%) la provenienza e ritiene, nel 67% dei casi, importante trovare indicazioni in merito all’utilizzo. Anche  se gli italiani conoscono le proprietà, i benefici, e l’utilizzo corretto dell’olio in cucina vi è ancora una bassa conoscenza sull’approccio sensoriale e sulle differenze di gusto.  Solo il 19% sa che l’acidità dell’olio non si percepisce dal gusto, mentre il 50% ritiene erroneamente che l’extra vergine di oliva “più è verde più e buono”.