La Rete del lavoro agricolo di qualità è partita il 1° settembre con l’apertura del portale Inps che consente alle singole aziende di procedere alla richiesta di iscrizione alla Rete stessa.

La rete era stata prevista dall’art. 6, c. 1, del Dl 91/2014, convertito con modificazioni dalla L. 11 agosto 2014, n. 116, ed è servito un anno intero per essere messa a punto e divenire esecutiva.

Dal 1° settembre 2015, quindi, è possibile presentare le istanze di adesione tramite apposito servizio telematico reso disponibile sul sito dell’Inps oppure attraverso il link presente sul portale del Mipaaf, dando così il via alle relative istruttorie. Le domande verranno esaminate dalla Cabina di regia, presieduta dall’Inps e composta da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni professionali agricole, dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell’Economia e della Conferenza delle Regioni.

“Il Certificato di qualità – ha sottolineato  il presidente della Cabina di regia, Fabio Vitale – non va inteso come un banale ‘bollino’ di natura burocratica, bensì come esito concreto di un percorso di innovazione culturale, che a seguito di puntuali verifiche preventive effettuate grazie alla preziosa collaborazione delle associazioni di categoria, andrà a comporre una ‘griglia selettiva’ atta ad individuare, valorizzare e premiare le aziende virtuose”.

Come disposto dall’art. 6, c. 1, del Dl 91/2014, convertito con modificazioni nella L.11 agosto 2014, n. 116, possono presentare richiesta di adesione alla Rete gli imprenditori agricoli in possesso dei seguenti requisiti:

a) non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto;

b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a);

c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi.

L’obiettivo della Rete è  quello di garantire una sorta di certificazione di qualità di non utilizzo di lavoro nero per le imprese, favorendo in prospettiva, anche attraverso le grandi reti di distribuzione, una corsia privilegiata per tali imprese.

L’istituzione della “Rete del lavoro agricolo di qualità” è anche finalizzata ad ottimizzare le risorse in materia di attività ispettiva. Infatti, il Ministero del Lavoro e l’INPS orienteranno l’attività di vigilanza nei confronti delle imprese non appartenenti alla Rete, salvi i casi di:

• richiesta di intervento proveniente dal lavoratore, dalle organizzazioni sindacali, dall’Autorità giudiziaria o da autorità amministrative;

• imprese che abbiano procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, di contratti collettivi, di sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché in materia di imposte sui redditi e IVA.