Gli attuali livelli di sicurezza per nitriti e nitrati aggiunti alla carne (e altri alimenti) tutelano a sufficienza i consumatori, ha concluso l’EFSA dopo averne riesaminato la sicurezza in un parere emanato a giugno 2017.

L’esposizione dei consumatori ai nitriti e nitrati come additivi alimentari, precisa il parere, rientra nei livelli di sicurezza per tutte le fasce della popolazione, fatta eccezione per un lieve superamento nei bambini la cui dieta sia basata su un’elevata quantità di alimenti contenenti tali additivi.

I sali di sodio e potassio di nitriti e nitrati noti con gli acronomi degli additivi alimentari che vanno da E249 a E252 vengono addizionati a prodotti a base di carne, pesce e formaggio per ostacolare la crescita microbica, in particolare per proteggere dal botulino, ma anche per mantenere il colore rosso della carne e migliorarne il gusto. Il nitrato è anche naturalmente presente ad alte concentrazioni in alcune verdure e può entrare nella catena alimentare come contaminante ambientale, soprattutto nell’acqua.

Per i nitriti utilizzati come additivi alimentari gli esperti hanno stimato che l’esposizione fosse contenuta nei livelli di sicurezza per tutte le fasce della popolazione, a eccezione di bambini con elevata esposizione, che potrebbero superare di poco la Dose Giornaliera Ammissibile.

Il nitrito è anche collegato alla formazione di un gruppo di composti noti come nitrosammine, alcuni dei quali provocano il cancro. Gli esperti dell’EFSA ne hanno perciò stimato anche la formazione nell’organismo a seguito dell’assunzione di nitriti come additivi alimentari. Essi hanno concluso che quando i nitriti vengono assunti ai livelli approvati, il loro contributo all’esposizione complessiva alle nitrosammine non desta grosse preoccupazione per la salute.

Anche il nitrito casualmente presente nei prodotti a base di carne tramite altre fonti, ad esempio una contaminazione ambientale, può contribuire alla formazione di nitrosammine. Gli esperti dell’EFSA hanno concluso che questi livelli di nitrosammine potrebbero dare origine a potenziali problemi di salute, ma occorre effettuare maggiori ricerche per affrontare le incertezze e le lacune nelle conoscenze in questo complesso settore.