Il modo migliore per un italiano per partecipare alle celebrazioni della Giornata mondiale della Biodiversità, che si festeggia il 22 maggio? E’ scoprire (o riscoprire) la varietà dei formaggi tradizionali, che fanno dell’Italia un perfetto testimonial della biodiversità alimentare.

Orgogliosamente, afferma Assolatte, le aziende casearie italiane continuano a tenere viva una tradizione secolare, che ha saputo trasformare in arte la capacità di lavorare il latte fresco e trasformarlo in centinaia di deliziosi formaggi.

Quanto a varietà e biodiversità casearia, sottolinea Assolatte, l’Italia non è seconda a nessuno: sono 530 i formaggi e i latticini censiti dalle Regioni e iscritti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (Pat). Eccone alcuni:

·        dalla Valle d’Aosta arrivano: il Salignoùn e il Reblec de crama,

·        dal Piemonte: il Bettelmat e il Seirass del fen

·        dalla Liguria: la Prescinseua e ll Sarasso

·        dalla Lombardia: il Valtellina Scimudin e il Fatulì

·        dal Trentino Alto-Adige: il Raucherkäse e il Vezzena

·        dal Friuli Venezia Giulia: l’Asìno e la Ricotta affumicata di malga

·        dal Veneto: il Bastardo del Grappa  e il Nevegàl

·        dall’Emilia Romagna: il Casecc e il Ribiol

·        dalla Toscana: la Pratolina e il Pecorino di Pienza stagionato in barriques

·        dall’Umbria: il Ravaggiolo e la Ricotta salata

·        dalle Marche: il Cacio in forma di limone e lo Slattato

·        dall’Abruzzo: il Cacio marcetto e la Giuncatella

·        dal Molise: la Stracciata e il Caciocavallo di Agnone

·        dal Lazio: il Cacio fiore e lo Squarquaglione dei Monti Lepini

·        dalla Campania: i Burrini di bufala e il Caciocchiato

·        dalla Basilicata: il Padraccio e la Treccia di massa di Maratea

·        dalla Puglia: la Manteca e il Pallone di Gravina

·        dalla Calabria: il Ricottone salato e la Strazzatella silana

·        dalla Sicilia: il Maiorchino e i Caci figurati

·        dalla Sardegna: il Casizolu e il Greviera di Ozieri

A questo straordinario patrimonio di biodiversità casearia vanno aggiunte le eccellenze casearie che sono tutelate dalle denominazioni d’origine e dalle indicazioni geografiche dell’Unione Europea. Anche su questo fronte, ricorda Assolatte, l’Italia è la n.1 al mondo: sono ben 52 i formaggi italiani che si fregiano della Dop (Denominazione di origine protetta) o della Igp (Indicazione geografica protetta) o della Stg (Specialità Tradizionale Garantita) e che portano l’autentico gusto italiano sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo e testimoniano in modo concreto la straordinaria biodiversità casearia che caratterizza il nostro Paese.