CELANO (L’AQUILA) – “La qualità in agricoltura, da necessità ad opportunità”. E’ questo il tema del convegno in programma il 2, 3 e 4 febbraio a Celano, in provincia dell’Aquila, presso il Musè, Museo di Preistoria d’Abruzzo organizzato da Arssa, Assessorato Regionale all’Agricoltura e il MiPaaf.
Ricco il programma dell’evento che prevede attività ludico-didattiche, numerosi interventi di amministratori locali, docenti ed esperti del settore.
La competitività in agricoltura e la doppia importanza della qualità saranno i primari temi al centro dell’incontro. La qualità risulta necessaria in quanto i protagonisti della commercializzazione da tempo esigono dai fornitori prodotti conformi a standard di qualità capaci di soddisfare le esigenze del consumatore: il mercato ha imposto l’adesione a sistemi di certificazioni, dalle Iso alla Globalgap che spesso, però, non ha garantito un adeguato compenso per i costi aggiuntivi. L’opportunità è rappresentata dalla certificazione delle produzioni agricole sulla base delle norme dell’agricoltura biologica, della produzione integrata o delle Dop e Igp che assicura standard qualitativi in grado di offrire un valore aggiunto in termini di salubrità, tutela ambientale e garanzia di origine.
“Occorre legare tali aspetti così importanti all’unicità del nostro territorio rappresenta uno straordinario strumento competitivo – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche agricole Mauro Febbo, che chiuderà la tre giorni di lavoro il 4 febbraio. “Puntare sulla qualità rappresenta un’opportunità non solo per i produttori agricoli ma per l’interna regione. Sono convinto che agricoltura, turismo ambientale di qualità e un’attenta gestione del territorio sono un mix prezioso che costituisce un volano formidabile per lo sviluppo economico abruzzese – spiega l’assessore abruzzese.
Il programma dell’evento prevede per il 2 febbraio “Rural4kids”, attività ludico-didattiche su argomenti di attualità riconducibili: biodiversità, contenimento del riscaldamento globale, tutela delle acque e del suolo, energie rinnovabili. L’appuntamento è diretto alle scuole elementari.
Il 3 febbraio, dalle ore 9.30: saluto delle autorità con Angelo Di Paolo (Assessore regionale Lavori pubblici), Antonio Del Corvo (Presidente Provincia L’Aquila), Filippo Piccone (Sindaco di Celano). Alla ore 10: “Certificazione in ambito volontario. Politiche di qualità ed esigenze della Gdo” con Maurizio Brasina (Coop Italia). Alle ore 11 è previsto l’intervento di Roberta De Natale (Auchan). A seguire: “Certificazione di qualità, le esperienze delle organizzazioni di produttori”, a cura di Alessandro Dalpiaz (direttore Apot Trento). Alle ore 12: “Sistemi di qualità gestiti sulla base di norme cogenti e volontarie” a cura di Monica Minelli (Università di agraria di Viterbo). Infine alle ore 12.30: “Finalità Dop-Igp-Stg-piani di controllo ed organismi di controllo”, a cura di Laura La Torre (D.g. Icqrf Ispettorato centrale qualità e repressione frodi).
Il 4 febbraio, dalle ore 10: “Produzione integrata, le tecniche agronomiche”, a cura di Michele Pisante (Università di agraria di Teramo). Alle ore 10.30: “Produzione integrata, la difesa”, a cura di Domenico D’Ascenzo (Istituto fitosanitario Arssa Abruzzo). Alle 11: “Prospettive di mutuo riconoscimento tra Globalgap e produzione integrata”, a cura di Maria Venturelli e Fabrizio Benvenuti (Iasma di Trento). Alle ore 12: “Il sistema di qualità nazionale di produzione integrata”, a cura di Giuseppe Ciotti (Mipaaf). Alle ore 12.30: “Competitività e nuova Pac”, a cura di Giuseppe Blasi (Sviluppo rurale Mipaaf). Per la chiusura dei lavori è previsto l’intervento di Mauro Febbo (Assessore agricoltura regione Abruzzo).
Parallelamente all’evento, il 3 febbraio presso MUSe’ – Nuovo Museo Paludi di Celano, aprirà la mostra ‘‘Indovina chi viene a cena… l’archeologia a tavola’’, che intende illustrare un particolare aspetto, quello del cibo, del modo di vivere degli antenati. La cerimonia d’inaugurazione offrirà l’occasione per degustare alcuni dei piatti tipici del passato, attraverso un libro di ricette firmato da Apicio, un ricco proprietario romano, famoso per la passione per la cucina, tanto da aver lasciato un corpus di ricette noto come “De Re Coquinaria”.
La mostra propone un percorso attraverso gli instrumenta (parola latina che significa “attrezzi”, in questo caso utensili da cucina) rinvenuti nelle sepolture degli antichi abruzzesi; opere d’arte che rappresentano una testimonianza delle tradizioni culinarie dei nostri antenati nella vita domestica ma anche documentazione del cerimoniale funebre. Infatti, i vasi sepolti nelle tombe erano solitamente gli stessi usati in vita dal defunto ma, a volte, erano quelli utilizzati per le libagioni che precedevano la deposizione nella tomba durante il rito funebre. Importanti notizie sulle abitudini alimentari degli antichi sono attestate dalla varietà ceramica delle forme e dalla consistenza degli impasti, da cui è possibile desumere quale vaso fosse usato per la cottura e quale per il trasporto; mentre le analisi effettuate sui resti di cibo presenti all’interno dei vasi aiutano a comprendere quali prodotti erano più diffusi, quali venivano cotti o semplicemente conservati.
Il percorso espositivo analizza circa mille anni di storia (IX sec a.C. – I sec d.C.) durante i quali corredi ceramici hanno cambiato aspetto e forma, qualità e utilizzo, ma sono sempre costantemente documentati in ogni sepoltura dalla più antica alla più recente, come dalla più ricca a quella più umile. L’esposizione sarà fruibile fino al 30 aprile.