L'alimentare aiuterà l'Italia ad uscire dalla crisi.
L'alimentare aiuterà l'Italia ad uscire dalla crisi. Ma va difeso dagli attacchi, dalla contraffazione ai dazi, ''che mettono sabbia nel motore'' e va aiutato ad andare in giro per il mondo, laddove il cibo è percepito come il vero simbolo del made in Italy.
E' il messaggio che parte da Parma, dove è stata inaugurata la 17/a edizione di Cibus, la fiera dell'agroalimentare, tradizionale vetrina dei prodotti italiani d'eccellenza che quest'anno raccoglie 2700 aziende. Un appuntamento biennale che è un tradizionale punto d'incontro degli addetti ai lavori per fare il punto della situazione sul settore anticiclico per definizione, quello che a conti fatti, forse più di ogni altro, sta aiutando l'Italia a galleggiare nei marosi della crisi più grave del Dopoguerra.
Se i dati macroeconomici danno ancora segnali interlocutori, i numeri del settore sono chiari. "Nei prossimi anni – ha detto il vice ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda – secondo gli analisti, il settore Food è quello che crescerà di più in valore, +8,2% a fine 2017". Un valore che è percepito non solo dagli addetti ai lavori: secondo il 57% degli italiani, da un'indagine condotta da Doxa per Federalimentare, cibo e bevande sono il vero simbolo dell'Italia per gli italiani stessi. Più della moda, più del design, più di ogni altro settore.